Mutui Fringe Benefit, cosa è stato fatto e le risposte (ATTESE) dall’ABI
La legge italiana definisce i fringe benefit come “compensi in natura” messi a disposizione dal datore di lavoro ai propri dipendenti, come forma di remunerazione non monetaria in aggiunta alla normale retribuzione, che concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente quando il loro valore supera l’importo di 258,23 euro (ovvero 500.000 lire) nel periodo d’imposta.
Nel momento in cui la cifra supera tale limite, l’intero importo (non soltanto la somma eccedente) diventa reddito imponibile tassato in busta paga. Auto aziendali, buoni acquisto erogati sotto forma di welfare aziendale e finanziamenti ai dipendenti a tassi agevolati rientrano nella dicitura di fringe benefit.
I problemi delle lavoratrici e dei lavoratori bancari con i conguagli fiscali sui prestiti immobiliari a tasso agevolato. Ecco la cronistoria di tutta la vicenda...