Nuove Convenzioni
30 Maggio 2023CCNL – Parte il negoziato per il rinnovo del contratto
20 Luglio 2023
Intervento al 22° Congresso Nazionale ( Roma, 12-16 giugno 2023 )
Buon pomeriggio a tutti da parte dei pensionati e degli esodati, anch'essi qui convenuti numerosi per partecipare a questa importante assise.
Approfitto dell'occasione, per ringraziare il Segretario Generale per lo spazio che ha voluto riservare al Coordinamento.
L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha sancito ufficialmente la fine dell'emergenza pandemica del Covid 19, aggiungendo che il virus ha provocato almeno 20 mln di morti su tutto il pianeta.
Solo in Italia, le statistiche segnalano circa 200mila deceduti, in gran parte anziani. Sebbene il pericolo sia quasi superato, la nostra società immemore sbaglia a rimuovere questa terribile esperienza perchè non fa tesoro degli errori compiuti.
Nella gravissima crisi economica che ne è seguita, ancora una volta i pensionati si sono fatti carico del disagio verificatosi nelle famiglie, sostenendo doverosamente i redditi azzerati o impoveriti di figli e nipoti. Impegno sconosciuto e disconosciuto dai più che dimenticano in modo colpevole il ruolo insostituibile da loro esercitato, non solo in ambito monetario ma anche in quello sociale. Al virus è seguita la sporca guerra in Ucraina (hanno deportato 500/1000 bambini strappandoli alle madri) con pesanti ricadute economiche per il rincaro dei costi energetici e dei mutui, oltre che per l'impennata dell'inflazione. I pensionati hanno svolto una funzione sociale di supplenza, sostitutiva delle Istituzioni, in presenza di inadempienze, di ritardi burocratici e della inconsistenza dei politici.
Sono molti problemi che agitano il mondo delle pensioni. Solo un breve elenco.
E' iniziato “l'iter” parlamentare per approvare una legge delega, denominata “Patto per la 3a età”, di cui beneficieranno anche i non autosufficienti, persone che ci stanno particolarmente a cuore.
Sull'Opzione donna il Governo si è impegnato a ripresentare una proposta per modificare l'attuale normativa, rivelatasi penalizzante per le colleghe e scarsamente utilizzata.
Anche il tema dei mutui “fringe benefit” desta preoccupazione per la possibile estensione al nostro comparto.
Il Governo ha approvato un disegno di legge delega per la riforma del fisco senza il coinvolgimento preventivo delle parti sociali, ma solo fornendo una generica informativa, anticipando l'introduzione di un mini cuneo fiscale solo per i lavoratori attivi. Si ipotizza una rimodulazione delle aliquote IRPEF e degli scaglioni (da 4 a 3) e un riordino, non meglio specificato, delle detrazioni e deduzioni. Due settimane fa, le parti sociali sono state di nuovo convocate dal Governo per discutere i contenuti della riforma. Da sottolineare che l'alleggerimento delle buste-paga dei lavoratori è stato finanziato anche con le risorse sottratte alla rivalutazione delle pensioni sia per il corrente anno che per il 2024, pur in presenza di alta inflazione e di un peso fiscale insostenibile, fra i più alti d'Europa. L'istinto predatorio verso i pensionati, trattati da cittadini di serie B, si è concretizzato ancora una volta! Da aggiungere l'abolizione del contributo di solidarietàdelle “pensioni d'oro” e una manciata di condoni, proroghe, sgravi e rinvii per gli evasori dell'imprenditoria, del lavoro autonomo e delle professioni.
Il confronto con il Governo sulla riforma del sistema previdenziale è ripresa due settimane fa, con lo scopo di superare le rigidità della legge “Fornero”, ma tutto è indefinito. Per dare una sicurezza ai giovani di ottenere una pensione, c'è un solo sistema:
la sostenibilità dell'impianto generale con il lavoro diffuso e regolare, frutto di efficaci politiche attive per l'occupazione, l'inserimento massiccio di lavoratori stranieri e una previdenza complementare robusta.
A monte, ma non meno rilevanti sussistono altri 2 temi: la denatalità ormai strutturale:
meno nati = pensioni in bilico (fra 10 anni ci sarà 1 lavoratore per 2/3 pensionati) e la complicata situazione dell'INPS. Vengono lanciati periodici allarmi sulla tenuta del sistema, ma i vari governi sono stati sordi e hanno legiferato in senso contrario. Il buco nei conti dell'Ente si allarga mentre sopravvivono assurdi privilegi, come le pensioni baby.
Occorre un'inversione di rotta. Subito! Oggi si aggiunge anche il commissariamento dell'INPS, il cui Presidente Tridico, non gradito alla nuova maggioranza che comanda nel Paese, è stato dimissionato.
Come vedete, sono molti i motivi d'inquietudine nel nostro comparto. Dal momento che, domani voi sarete quello che oggi noi siamo, si comprende poco la scarsa considerazione che gli anziani riscuotono nella società civile, nelle Istituzioni e sui “media”. Quando si parla di pensionati, la reazione istintiva è quella di viverli e considerarli superati, di non essere all'altezza di capire i segni dei tempi contemnporanei, di non essere avvezzi alla tecnologia imperante e alieni alle invasive leggi della comunicazione. In altre parole, sono tollerati, vittime di un pregiudizio giovanilistico e di un retaggio culturale duro e morire. I giovani manifestano una fiducia illimitata in un progresso tecnologico idolatrato, ma Papa Francesco è solito ripetere che i giovani, adoratori di una nuova divinità, corrono.......... corrono........... corrono .......... ma sono gli anziani conoscono la strada!
Noi “over” 65enni a riposo, assistiamo con disincanto (dejà vù) alle profonde trasformazioni del sistema creditizio che hanno favorito, tra l'altro, la mutazione genetica del corpo sociale degli iscritti (donne e pensionati/esodati). Ma, nonostante l'età che avanza, vogliamo continuare a dare – se richiesto – il nostro contributo alla FABI e mettere a disposizione l'esperienza maturata. Il pensionato caratterizza il proprio impegno di affiancamento, spargendo radicalità, sicurezze, forti motivazioni ideali e l'assoluta fedeltà alla FABI. Molti neopensionati o esodati, spesso muniti di professionalità acquisite in banca, se accolti generosamente dal proprio SAB, possono dare un aiuto gratuito e qualificato nell'espletamento dei vari servizi offerti agli iscritti; possono anche essere indirizzati all'esterno verso forme o soggetti diversi di volontariato.
Da tempo, il Coordinamento si batte per superare le remore storico-culturali verso i pensionati. Chiediamo a tutti voi la collaborazione affinchè si sviluppi la presa di coscienza del ruolo che spetta a questo strategico segmento. La cooperazione e l'aiuto dei SAB è basilare per far crescere l'Organizzazione. Facciamo appello ai Coordinatori di Gruppo affinchè al tavolo negoziale, in materia di Welfare, sostengano le esigenze degli ex dipendenti, puntando a ridurre la disparità di trattamento – che noi giudichiamo eccessiva – fra attivi e pensionati. Negli ultimi anni ci sono stati evidenti miglioramenti e di ciò ci compiacciamo e vi ringraziamo; ma tutti insieme possiamo fare molto di più nelsuperiore interesse della FABI.
La “mission” del Coordinamento è operare una più efficace azione di tutela degli associati, anche attraverso le nostre numerose attività. Abbiamo allargato anche gli orizzonti tradizionali del nostro operare, come ad es. la cura della psiche nel passaggio fra lavoro e inattività e le proposte per il rinnovo del c.c.n.l. ABI (ad es. l'estensione della Long Therm Care). In altre parole, vogliamo garantire la permanenza degli iscritti alla FABI, contribuendo in tal modo a salvaguardare la centralità e il futuro dell'Organizzazione.
Il nostro mandato è agli sgoccioli; quando arriverà il disco verde dalla Federazione, procederemo a celebrare il nostro Congresso (5a edizione) per riqualificare il progetto, eleggere la nuova dirigenza e tonificare l'impegno. Noi anziani pensionati (l'altra gamba della FABI) siamo pronti a fare uno scatto in avanti e a riprendere la corsa (tanto .....conosciamo la strada!). Invito tutti gli interessati a partecipare.
Concludendo, ringrazio della vostra disponibilità all'ascolto: la gioia e la salute vi sorridano sempre, ovunque voi siate.
Roma, 14 giugno 2023 Tommaso Brindisi